Le Tele della Biblioteca Fra Landolfo Caracciolo – Il Cardinale Brancaccio Landolfo

Landolfo Brancaccio fu eletto vescovo di Aversa intorno al 1293. Nulla si sa di lui prima di questa data, ma probabilmente dovette la sua elezione ai legami con la corte angioina. Per questi stessi motivi, il 18 settembre 1294 fu nominato cardinale con il titolo di S. Angelo da Celestino V, notoriamente condizionato durante il suo breve pontificato da Carlo II d’ Angiò.

Fu tra i cardinali che, riuniti in conclave a Castel Nuovo a Napoli, dopo la rinunzia al pontificato di Celestino V, il 24 dicembre 1294 elessero Bonifacio VIII, al secolo Benedetto Caetani, che il 5 aprile 1295 lo nominò legato pontificio nel Regno di Sicilia, incarico riconfermato poi il 7 agosto 1299 in considerazione della sua profonda conoscenza del negotium Siciliae. Tuttavia, i suoi buoni rapporti con Giacomo II d’Aragona gli valsero ben presto la revoca dell’incarico e soprattutto un progressivo inasprimento dei rapporti col papa, alla molle del quale, sopraggiunta l’ 1 1 ottobre 1303, Landolfo si schierò dalla parte dei cardinali filofrancesi, firmando nell’aprile del 1304 una dichiarazione notarile nella quale, insieme ad altri sei cardinali, si diceva favorevole all’apertura di un processo per giudicare l’operato del defunto pontefice.

Trasferitosi ad Avignone con la Curia dopo l’elezione di Clemente V, che aveva appoggiato, Landolfo andò perdendo progressivamente ogni influenza sulla politica pontificia. Nel corso del processo contro i Templari, nell’agosto del 1308 fu chiamato a Chinon, insieme ai cardinali Berengario Fredoli e Stefano de Suissy, nella commissione incaricata di interrogare i superiori dell’Ordine.

Due anni dopo, nel 1310, fu inviato dal pontefice, insieme al cardinale de Suissy, alla corte francese per comporre una vertenza tra Filippo il Bello e la città di Lione. Mori il 29 ottobre 1312 ad Avignone e fu sepolto nella cappella di S. Angelo che egli stesso aveva fatto erigere nella chiesa di Notre Dame des Doms.

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